Liberazione

LA NATO E L’AUTONOMIA DELL’UNIONE EUROPEA

Vincenzo Accattatis

1 aprile 2009

Il dibattito che si svolge in Francia sulla reintegrazione nel comando integrato della Nato ci interessa molto in quanto europei visto che la Francia è uno dei paesi leader dell’Unione europea. L’altro paese leader, com’è noto, è la Germania. La Gran Bretagna non è paese leader non perché non ne abbia lo spessore economico-politico-culturale, ma perché è atlantica, strettamente legata al cugino Stati Uniti d’America e non è un caso che la Gran Bretagna sia entrata nella Comunità economica europea solo nel 1973, per la porta di servizio.

Dominique de Villepin, già primo ministro in presidenza Chirac, ha criticato la scelta di Sarkozy di rientrare nel comando integrato: la Nato, ha dichiarato, non de e divenire «il braccio armato dell’occidente» (Le Monde 17 marzo 2009). Se lo diviene l’Unione europea diventa subalterna, i vari Stati europei diventano subalterni. L’invasione dell’Iraq, ha osservato Villepin, ha chiaramente mostrato quanto giovi l’autonomia. La Francia ha criticato l’invasione ed è stata applaudita a livello mondiale. Negli anni Sessanta, per contrastare la subalternità e creare l’autonomia della Francia (e dell’Europa), de Gaulle ha deciso di uscire dal comando integrato.

L’autonomia è importante ci dice Villepin e dice bene. Dello stesso parere ovviamente, i socialisti Laurent Fabius e Lionel Jospin (Le Monde 19 marzo 2009), anche loro primi ministri in passato - rispettivamente negli anni 1984-1986 (presidenza Mitterrand) e 1997-2002 (presidenza Chirac). Anche François Bayrou, presidente del Movimento democratico, partito di centro, ha criticato Sarkozy. Lo hanno criticato anche i verdi.

Quindi, in Francia, non solo tutta la sinistra e il centro ma anche molti uomini politici del partito di Sarkozy si sono opposti e si oppongono alla scelta di Sarkozy di ricollocarsi in subalternità rispetto agli Stati Uniti. E in Italia? Il Partito democratico non discute di questo, discute invece se nel Parlamento europeo debba collocarsi nel gruppo socialista oppure nel gruppo dei conservatori. Strana discussione. Il Partito democratico continua a non sapere ciò che è e ciò che vuole.

I termini della discussione in Francia sono stati e sono chiari: tesi e antitesi. La tesi (di Sarkozy e dei sarkozyani): i gollisti e i loro discendenti non possono lamentare oggi il rientro pieno della Francia nella Nato visto che dopo la morte di de Gaulle l’avvicinamento ed il rientro è stato graduale ma, sostanzialmente, è già avvenuto. Replica di Villepin, di Jospin, di Fabius: è vero che vi è stato un riavvicinamento graduale ma a certe condizioni, condizioni che ancor oggi non sono soddisfatte. E, infatti, le condizioni oggi non sono soddisfatte.